Come già ampiamente descritto sul sito, la ristrutturazione dell’Albergaccio si è svolta nel rispetto e nel recupero, al massimo delle possibilità, degli antichi elementi che lo componevano, a cominciare dai laterizi.Mattoni, mezzane, tegole e coppi, sono stati i primi ad esser ripuliti uno ad uno, sabbiati e riposizionati nell’originale collocazione.La scala che conduce all’appartamento della Catena, un’opera mastodontica a mattone faccia a vista, le mezzane che poggiano sui travi e i travicelli, gli archi interni e tutte le facciate, mostrano come ogni singolo elemento è stato curato a mano con notevole dispendio di tempo ed energie.
Ed è passando questi componenti uno ad uno e trattandoli, che abbiamo potuto accorgerci di un fatto straordinario.Secoli fa, mattoni, tegole e coppi, venivano tutti realizzati a mano, con l’abile uso degli stampi.I coppi riportano ancora i segni delle dita che vi sono passate sopra, in striature per tutta la lunghezza, che sono rimaste indelebili ed evidenti una volta ripuliti; su uno di questi, non solo le dita umane hanno lasciato la loro forma, ma anche la zampetta di un gatto che, probabilmente mentre il manufatto era steso ad asciugare prima di passare nella fornace, lasciò all’epoca la sua “firma” .
Guardate con attenzione questo capolavoro, fate attenzione alle striature delle dita e all’impronta: è bellissimo.
