Due cardini mai mancati all’Albergaccio da che io ricordi: le ortensie, che mia madre curava con passione maniacale, e i baccelli che facevano la gioia di ogni cena primaverile, acoompagnati con un po’ di sale, del buon pecorino toscano, pane rigorosamente cotto a legna e possibilmente anche salame.L’unico problema di questo tipo di menu serale è che, quantitativo dei baccelli permettendo, si andrebbe avanti ad oltranza col cibarsene: pezzettino di formaggio (meglio a pasta morbida), pezzettino di salume, pezzettino di pane e baccello toccato appena nel sale.Una vera delizia per il palato, comunque.Quanto alle ortensie, l’utilizzo di terriccio sopraffino benché troppo caro, ha dato un ottimo risultato, come parrebbe anche dai gerani, dalle rose e dall’impatiens.A dire il vero avevamo provato anche ad acquistarne un po’ al supermercato prima che i nostri giungessero al punto giusto di raccolta, ma onestà vuole che segnali che non avevano nulla a che spartire col sapore di questi che, per fortuna, è sempre lo stesso da decenni.
Lo scorso anno, in vena bio e riciclo, facemmo una tappa alla stazione di compostaggio dove, muniti di pala, riempimmo diversi sacchi di compost e lo integrammo con altro terriccio.Risultato deludente al massimo: nel compost tra l’altro erano presenti numerosi pezzetti di vetro triturato per cui, chi avesse questa idea, dovrebbe fare molta attenzione a non ferirsi accidentalmente.Intervento chirurgico infine per il tronchetto della felicità che è con noi da 26 anni suonati: la reception non era più un luogo gradito per lui e mostrava chiari segni di sofferenza,per cui è stato portato all’aperto e segato in attesa che tornino le foglie.Stesso trattamento fu fatto anni fa al figlio che staziona felicemente nella veranda della Sosta dove temperatura e illuminazione sono pienamente graditi: adesso sta quasi per raggiungere il soffitto.
Lo scorso anno, in vena bio e riciclo, facemmo una tappa alla stazione di compostaggio dove, muniti di pala, riempimmo diversi sacchi di compost e lo integrammo con altro terriccio.Risultato deludente al massimo: nel compost tra l’altro erano presenti numerosi pezzetti di vetro triturato per cui, chi avesse questa idea, dovrebbe fare molta attenzione a non ferirsi accidentalmente.Intervento chirurgico infine per il tronchetto della felicità che è con noi da 26 anni suonati: la reception non era più un luogo gradito per lui e mostrava chiari segni di sofferenza,per cui è stato portato all’aperto e segato in attesa che tornino le foglie.Stesso trattamento fu fatto anni fa al figlio che staziona felicemente nella veranda della Sosta dove temperatura e illuminazione sono pienamente graditi: adesso sta quasi per raggiungere il soffitto.
