05/2018 - Blog - L'Albergaccio Siena bed & breakfast e Casa Vacanze

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2017, apertura della Cella

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Tags: CasaVacanze


Nel 2017 abbiamo finalmente aperto al pubblico la Cella al termine di un’altra, impegnativa e difficoltosa ristrutturazione e un altro ampliamento della struttura ricettiva della Casa Vacanze presso gli organi competenti.
La Cella fa parte della porzione più antica del carcere medievale, acquistata nel 2012 in condizioni abbastanza fatiscenti che nascondevano in buona parte elementi originali medievali di gran pregio.Come di prassi, sempre con la direzione dei lavori di mio padre, volta a conferire stabilità e salubrità all’edificio, nel rispetto degli elementi e della struttura originaria, partimmo con lo scannafosso, con gli scavi e la rifondazione.Portammo alla luce tre archi in laterizi, di cui due monumentali, eliminammo una parete posticcia e quindi una camera a vantaggio di un’enorme zona giorno, furono ricostruite e rinforzate colonne, sostituite due travi marce, realizzati solai con ingegnoso sistema di aerazione, sabbiato, intonacato il minimo possibile, stuccato con pazienza e perizia milioni di mattoni secolari, rifatti di nuovo tutti gli impianti, il bagno, la cucina, fatto il trattamento antispolvero ai laterizi, pavimentato, restaurato il restaurabile, fatti i trattamenti al legno di castagno.
Qui sono ancora presenti le grate dell’antico carcere, sabbiate anche quelle e trattate con protettivo specifico.Su una di queste, è evidente ancora oggi il segno non portato a termine di un’opera fallita di tentativo di recisione.
Abbiamo prestato attenzione e soprattutto portato infinito rispetto ad ogni singolo elemento.
Sono tornati alla luce dal sottosuolo, frammenti di cocci medievali e elementi indicativi di una antichissima fornace, anche un cucchiaio di ferro che ho incorniciato e affisso, più o meno in corrispondenza della zona del ritrovamento.
Ho creato un quadro con un antico setaccio, alla cui rete sono fissati chiodi da trave, anelli, pezzi di catene che era giusto rimanessero qui.Abbiamo poi recuperato numerose mattonelle in graniglia, nuove e mai utilizzate, 33 x 33, e le abbiamo usate per pavimentare il bagno.Con una misura più piccola, e di tipi differenti, abbiamo pavimentato l’antibagno, creando un originale patchwork.
Dalla Germania ho fatto arrivare la rubinetteria in ottone della cucina, costruendo la base del lavabo con i mattoni antichi e andando a cercare un lavello in graniglia a cui ho realizzato, cercando un tessuto idoneo, la tenda del sottolavello.
Per il bagno abbiamo scelto miscelatori Grohe, un originale lavabo della Galassia, modello plus design, e sanitari Ideal Standard.
Lo specchio del bagno è invece un grande elemento degli anni ’50, mentre sono stati recuperati due mobiletti in ferro battuto dei primi del ‘900 che abbiamo collocato in bagno e in cucina.
Nel soggiorno, dove avevamo scoperto una ampia nicchia ad arco, alta più di due metri, l’intonaco interno, lasciato volutamente grezzo, era in attesa di una mia idea, nata immediatamente dopo aver ripulito la parete: iniziai le pratiche per poter utilizzare una copia fotografica di una porzione del Buongoverno del Lorenzetti, ovvero gli “Effetti del Buongoverno in Campagna”, sul cui cielo, fuori da Porta Romana, campeggia la Securitas che sorregge il cartiglio e la forca.Quale altra immagine poteva esser posizionata qui, se non questa?
Ottenuto il permesso per l’utilizzo dell’immagine dal Comune, incaricai quindi lo Studio Donati di realizzare l’immagine ad altissima risoluzione, mandai il file in Veneto a farlo stampare su vinile e poi lo applicai sul muro, mentre Lorenzo, con la supervisione di Leo, posava i battiscopa di travertino.
Non abbiamo ignorato neanche il ripostiglio, collocato sotto la scala in pietra originale della Catena: una piccola porticina in laterizio, le mura e tutti i sottogradini sono ora in bella evidenza, grazie alla sabbiatura e alla stuccatura di ogni singolo elemento.
Nella camera da letto, sotto l’enorme arco che la attraversa da una parete all’altra, abbiamo messo un letto in ferro originale Liberty, un cassettone e comodini della stessa epoca con ripiani in marmo senese, l’armadio, il lavabo in ferro con la catinella, la catinellina e la brocca di smalto.
Ma l’elemento più importante, pregno di ricordi, è la panca di castagno che, sul finire degli anni ’60, mi vedeva seduta da bimba in questa esatta stanza che allora ospitava la cucina, quando andavo a trovare la signora anziana che allora abitava in questo appartamento.Qui seduta, mi raccontava storie divertenti che mi faceva piacere ascoltare, vicino alla grande stufa a legna, in un ambiente che a me piccina, allora appariva enorme.
Quando la signora lasciò l’appartamento, probabilmente perché molto anziana, volle regalarmi questa panca dove io sedevo sempre, panca che ho conservato per lungo tempo e che ho fatto restaurare, evidenziando il marchio a fuoco su un lato con le iniziali, e che ho riportato oggi nella sua stanza di provenienza.Mi sembrava giusto così.
La Cella, che ora fa parte della CAV, ha ospitato quasi sempre coppie, tra cui, tra i primi, due simpatici giovani di Acapulco che ci stupirono, volendo organizzare proprio qui una speciale cerimonia di consegna dell’anello di fidanzamento che avvenne tra il verde del nostro oliveto.Seguì quindi una cena a lume di candela organizzata dall’amica Renata Toppi che deliziò i loro palati con gustosissime creazioni della cucina senese.Pochi giorni fa hanno contratto matrimonio, non dimenticando di invitarci, memori dell’inizio ufficiale della loro storia d’amore tra queste mura secolari e il verde dell’Albergaccio.





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